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Associazione di Promozione Sociale             Organi Storici in Cadore-Dolomiti

Il Cadore, per ragioni storiche, possiede un ricco patrimonio organario: nel territorio cadorino esistono più di 20 organi storici (essenzialmente del ‘700 e ‘800) la maggior parte dei quali conservati inalterati. Gli Autori più rappresentati sono Veneti (Callido, Nachini, De Lorenzi) ma non mancano esempi di Autori Lombardi (Aletti), Marchigiani (Gasparrini) e Romani (Tessicini). Tale patrimonio costituisce un “unicum” a livello nazionale.

 

Nel 1960 viene pubblicato sulla rivista l’Organo, a firma di Vanni Giacobbi ed Oscar Mischiati, un articolo che per la prima volta descrive e cataloga tutti gli organi del Cadore.Tale importante patrimonio comincia così ad interessare numerosi appassionati e cultori di arte organaria e, a partire dagli anni ’70, iniziano ad essere organizzati concerti e manifestazioni che mettono in luce alcuni importanti strumenti di questo patrimonio. 

 

Di pari passo, grazie alla passione di pochi, ed in particolare di alcuni Parroci illuminati come don Osvaldo Bortolot, si iniziava una grande opera di recupero e di restauro degli strumenti.

 

Nel 1994, su iniziativa del prof. Sandro Cristel e del prof. Renzo Bortolot prende avvio la Rassegna Concertistica “Organi Storici in Cadore, itinerario concertistico alla riscoperta di un prestigioso patrimonio organario2. Vengono organizzati i primi concertisugli organi di Domegge,Borca, Perarolo, Auronzo e Tai.

 

A questa prima e fortunata edizione, si aggiungono, negli anni successivi, concerti su altri strumenti mentre, allo stesso tempo, proseguono i restauri di strumenti che tornano a far sentire la loro voce.

 

Si giunge così al 27 aprile 2001 quando gli ideatori della rassegna Sandro Cristel e Renzo Bortolot, insieme ad un gruppo di appassionati formato da Giuseppe Patuelli, Silvano Dolmen, Franco Regalia e Silvio Celeghin, fondano a Santo Stefano di Cadore l’Associazione “Organi Storici in Cadore” con l’intento di meglio organizzare e gestire le attività legate all’organizzazione concertistica e alle attività correlate alla rassegna.

 

L’Associazione, che ha aggiunto al suo nome originario l’appellativo Dolomiti, svolge una serie di attività che possono essere così riassunte: 

  • promozione della conservazione, del recupero e del restauro degli organi storici nonché la promozione della realizzazione di nuovi strumenti; 

  • promozione della conoscenza della storia organaria con ricerche d’archivio, schedatura degli strumenti, l’organizzazione di convegni di studio e manifestazioni, la pubblicazione di documenti, studi, CD, CD-ROM e volumi sull’argomento;

  • realizzazione di corsi di perfezionamento e studio dello strumento anche con lo scopo di promuovere la formazione degli organisti e la sensibilizzazione di quanti operano nell’ambito liturgico-musicale;

  • divulgazione della musica d’organo attraverso l’organizzazione di concerti e momenti d’ascolto organistico nelle chiese durante manifestazioni paraliturgiche; 

  • creazione di un archivio bibliografico e di documentazione audiovisiva organistica e organaria;

  • organizzazione di visite agli strumenti in Italia e all’estero ed altre attività di promozione culturale che vedono al centro l'organo.

 

L’Associazione Organi Storici in Cadore-Dolomiti continua ad organizzare la Rassegna estiva sugli organi storici, giunta alla XXX^ Edizione e promuove la collana di studi “Quaderni di Storia Organaria” edita dalla Armelin Edizioni Musicali di Padova (www.armelin.it), giunta al sesto volume, e una collana discografica dedicata alla registrazione degli organi storici del Cadore.

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